TikTok e l’ordine esecutivo di Trump: implicazioni, potenziali acquirenti e futuro dell’App
Nel quadro delle crescenti tensioni tecnologiche tra Stati Uniti e Cina, TikTok è diventato un caso emblematico delle sfide che caratterizzano i rapporti tra le due superpotenze. L’app di condivisione video, di proprietà della società cinese ByteDance, si trova al centro di un complesso dibattito sulla sicurezza nazionale e la protezione dei dati degli utenti americani.
Lo scorso mese di gennaio, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha emesso un ordine esecutivo che ha avuto un impatto significativo su TikTok, l’app social di condivisione video di proprietà della società cinese ByteDance. Questo ordine esecutivo ha richiesto a ByteDance di vendere le operazioni statunitensi di TikTok entro un periodo di tempo specificato pari a 75 giorni, altrimenti l’app sarebbe stata bandita negli Stati Uniti. La motivazione principale dietro questa decisione è stata la preoccupazione per la sicurezza nazionale, con il timore che i dati degli utenti statunitensi potessero essere accessibili al governo cinese.
Il destino dell’app è strettamente legato alla crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina, in cui la tecnologia è uno dei principali terreni di confronto. Vediamo allora nel dettaglio come si è arrivati a questa decisione e quali possono essere le conseguenze e gli effetti di questo provvedimento.
Ordine esecutivo statunitense: evoluzione della situazione
Nata nel 2017, TikTok cresce in maniera esponenziale raggiungendo un successo mondiale, emergono però tuttavia anche numerose controversie. Nel 2019, l’azienda riceve una multa di 5,7 milioni di dollari per aver violato le normative statunitensi sulla privacy dei minori. Nello stesso anno, alcune indagini sollevano interrogativi sulla presunta censura di contenuti considerati sensibili dal governo cinese, come le proteste di Hong Kong e il massacro di Piazza Tiananmen del 1989.
Questi eventi portano il governo degli Stati Uniti a esaminare i rischi legati all’acquisizione di Musical.ly e alle possibili minacce per la sicurezza nazionale. Durante la sua prima presidenza, Donald Trump tenta di vietare l’app negli USA, ma il provvedimento viene bloccato dalle corti federali.
Sotto l’amministrazione Biden, nel 2023, la Camera dei Rappresentanti approva con ampio consenso bipartisan una legge che impone il divieto dell’app o obbliga ByteDance a cederne la proprietà a un’entità non cinese. La norma viene successivamente ratificata dal Senato e firmata dal presidente Biden nell’aprile dello stesso anno. Si tratta del “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act “, una legge che vieta l’uso di TikTok negli Stati Uniti, a meno che la società madre, ByteDance, non venda l’app entro il 19 gennaio 2025.
Il 17 gennaio 2025, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha escluso l’incostituzionalità della legge federale che impedisce agli utenti statunitensi l’utilizzo di TikTok. La decisione, resa all’unanimità nel caso TikTok Inc. v. Merrick B. Garland, ha respinto il ricorso di ByteDance che sosteneva la violazione del Primo Emendamento.
I giudici hanno stabilito che le restrizioni imposte dalla legge sono neutrali rispetto ai contenuti veicolati sulla piattaforma e sono giustificate da legittime preoccupazioni di sicurezza nazionale, in particolare riguardo alla raccolta e al trattamento dei dati di 170 milioni di utenti americani da parte di un “avversario straniero”. La Corte ha inoltre evidenziato come la Cina si sia da tempo impegnata ad accumulare raccolte di dati strutturate sui cittadini americani per supportare operazioni di intelligence e controspionaggio.
Il cambio di idea di Trump e le ripercussioni dell’ordine esecutivo
Il paradosso di chi ha dato inizio alla “guerra” contro TikTok e ora potrebbe essere colui che salverà l’app, evidenzia una delle numerose contraddizioni profonde della seconda presidenza di Trump. Già durante la campagna elettorale, il magnate aveva ammesso di aver cambiato idea sul social. A settembre, aveva pubblicato un video su Truth Social, il suo social network, in cui si vantava di aver raggiunto record su TikTok, definendosi “una grande star” sulla piattaforma e dichiarando “se vi piace TikTok, andate a votare per Trump.”
In effetti, la sua figura si è rivelata ben adattabile sia all’immaginario che agli algoritmi di TikTok. Con 14,5 milioni di follower sull’app, Trump è consapevole di come questa app abbia giocato un ruolo fondamentale nel far guadagnare ai repubblicani il massimo numero di voti giovanili dal 2008. Oggi, vietarne l’uso rappresenterebbe un rischio nei confronti di questo elettorato, con più svantaggi che vantaggi.
A differenza di quando Trump sollevava preoccupazioni sulla minaccia che questo social rappresentava per la sicurezza nazionale, ora, da presidente, risulta più conveniente non essere ricordato come colui che ha fatto sparire una delle app più popolari tra i giovani americani, ma piuttosto come chi l’ha salvata. TikTok da parte sua, attraverso un suo portavoce, ha replicato alla decisione della Corte suprema degli Stati Uniti affermando che:
“Come sapete, ci siamo battuti per proteggere il diritto costituzionale alla libertà di espressione degli oltre 170 milioni di americani che ogni giorno utilizzano la nostra piattaforma per connettersi, creare, scoprire e realizzare i propri sogni. A nome di tutti noi di TikTok e dei nostri utenti in tutto il paese, desidero ringraziare il Presidente Trump per il suo impegno a lavorare con noi al fine di trovare una soluzione che mantenga TikTok disponibile negli Stati Uniti. È una presa di posizione forte a favore del Primo Emendamento e un chiaro rifiuto di ogni forma di censura arbitraria.
TikTok è da sempre un luogo dove le persone possono creare community, scoprire interessi comuni ed esprimere sé stesse, proprio come fanno le oltre 7 milioni di aziende americane che si affidano alla nostra piattaforma per avere un’entrata economica, raggiungere nuovi clienti e sviluppare con successo il proprio business.
Siamo onorati e felici di poter contare sul supporto di un Presidente che ha saputo comprendere pienamente il valore della nostra piattaforma, utilizzandola personalmente per condividere idee, opinioni e pensieri, e raggiungendo un pubblico globale con oltre 60 miliardi di visualizzazioni dei suoi contenuti.
Ai nostri utenti negli Stati Uniti, grazie per aver reso la nostra community uno spazio così ricco e vivace, sorprendendoci e intrattenendoci ogni giorno. Siate certi che continueremo a fare tutto il possibile per mantenere TikTok come il vostro punto di riferimento online, un luogo dove la creatività e la scoperta non hanno limiti, e dove continueremo a offrire ispirazione e portare allegria per molti anni a venire”.
Sicurezza nazionale e protezione dei dati
L’amministrazione Trump ha espresso preoccupazioni riguardo alla possibilità che il governo cinese, legato alla società madre che possiede l’app, potesse accedere ai dati personali degli utenti statunitensi attraverso TikTok.
La questione della sicurezza si articola su diversi livelli. Il primo riguarda la raccolta di dati personali degli utenti e l’accesso alle informazioni di geolocalizzazione. Il secondo aspetto concerne i potenziali rischi di spionaggio e manipolazione dell’informazione, mentre il terzo si concentra sulla protezione della privacy degli utenti minorenni. Un elemento particolarmente critico è la possibilità che l’algoritmo di raccomandazione possa essere utilizzato per influenzare l’opinione pubblica.
Queste preoccupazioni sono state alla base dell’ordine esecutivo che richiede la vendita delle operazioni statunitensi dell’app. La protezione dei dati personali è diventata una questione centrale nelle relazioni internazionali, e questo caso evidenzia l’importanza di garantire che le informazioni sensibili degli utenti siano protette da potenziali accessi non autorizzati.
Impatto sul mercato tecnologico
La decisione di Trump ha ulteriormente intensificato le tensioni tra Stati Uniti e Cina. L’ordine esecutivo è stato percepito come una mossa per limitare l’influenza delle aziende tecnologiche cinesi nel mercato statunitense. Questo episodio riflette le crescenti preoccupazioni riguardo alla competizione industriale tra le due superpotenze e solleva questioni sulla futura cooperazione e concorrenza nel settore innovativo globale.
Quali sono i potenziali acquirenti di TikTok?
Tra i potenziali acquirenti sono emersi nomi di rilievo come Microsoft e Oracle. Questa situazione ha messo in luce l’importanza strategica delle piattaforme di social media e il loro valore nel mercato digitale globale. L’acquisizione di TikTok rappresenterebbe un’opportunità significativa per qualsiasi azienda interessata ad espandere la propria presenza nel settore dei social media e ad accedere a una vasta base di utenti.
Microsoft
Microsoft è stata una delle prime aziende a manifestare interesse per l’acquisizione delle operazioni statunitensi di TikTok. L’azienda ha avviato trattative con ByteDance e ha discusso direttamente con la Casa Bianca riguardo a un possibile accordo. L’acquisizione di TikTok permetterebbe a Microsoft di rafforzare la propria posizione nel settore dei social media e di accedere a una nuova base di utenti, ampliando così la propria offerta di servizi digitali.
Oracle
Oracle è un altro potenziale acquirente che ha mostrato interesse per TikTok. L’azienda ha proposto una partnership strategica con ByteDance, che prevedrebbe il trasferimento dei dati degli utenti statunitensi su server gestiti da Oracle. Questa soluzione mirerebbe a placare le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati, mantenendo al contempo l’operatività di TikTok negli Stati Uniti. Per Oracle, l’acquisizione rappresenterebbe un’opportunità per espandere la propria presenza nel mercato dei consumatori e diversificare le proprie attività oltre i servizi enterprise.
Frank McCourt
Il miliardario Frank McCourt ha espresso interesse per l’acquisizione di TikTok, proponendo una collaborazione con altri investitori per formare una joint venture. McCourt ha sottolineato l’importanza di mantenere il controllo dell’asset e ha proposto l’utilizzo della sua tecnologia, Project Liberty, per garantire una maggiore protezione dei dati degli utenti. Questa proposta evidenzia l’interesse di investitori privati nel settore dei social media e la crescente attenzione verso la protezione dei dati personali.
Fondo sovrano degli Stati Uniti: una possibile soluzione
Un’altra proposta emersa è stata la creazione di un fondo sovrano nazionale da parte del governo degli Stati Uniti per acquisire una partecipazione significativa in TikTok. Il progetto prevede la creazione di una joint venture con una partecipazione del 50% da parte degli Stati Uniti. “Così facendo, salviamo TikTok e lo mettiamo nelle mani giuste”, ha dichiarato. “Senza il nostro consenso, l’app non può esistere”. Altrimenti, “vale centinaia, se non migliaia, di miliardi di dollari”, ha aggiunto.
Il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, ha indicato che si prenderà in considerazione l’opzione di mantenere la proprietà cinese, ma solo se verrà implementato un sistema di protezione per i dati conservati negli Stati Uniti. Per questo motivo, “è necessario del tempo per risolvere la questione e una proroga è fondamentale affinché TikTok possa esaminare gli acquirenti proposti”, ha dichiarato.
Questa mossa sarebbe volta a garantire che una parte sostanziale dell’azienda sia sotto controllo statunitense, affrontando così le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. Tuttavia, questa proposta solleva questioni sulla proprietà governativa di piattaforme di social media e sulle implicazioni per la concorrenza nel mercato.
Evoluzione della Situazione
Dopo l’emissione dell’ordine esecutivo, sono seguite intense negoziazioni tra ByteDance, potenziali acquirenti e il governo degli Stati Uniti. Il presidente Trump ha mostrato ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo prima della scadenza del termine imposto. Tuttavia, ha anche suggerito la possibilità di estendere la scadenza per consentire ulteriori negoziazioni e garantire un esito favorevole per tutte le parti coinvolte. Nel frattempo, TikTok è stato temporaneamente rimosso dagli app store di Apple e Google negli Stati Uniti, ma è stato successivamente ripristinato dopo l’intervento dell’amministrazione Trump. Questa situazione ha creato incertezza tra gli utenti e ha evidenziato le complesse interazioni tra politica, tecnologia e affari internazionali.
Considerazioni e possibili scenari futuri
La vicenda TikTok solleva importanti riflessioni riguardo alla sicurezza dei dati, alla sovranità digitale e alle relazioni internazionali nel contesto della tecnologia globale. Mentre le negoziazioni per la vendita delle operazioni statunitensi di TikTok continuano, rimane da vedere quale sarà l’esito finale e come questo influenzerà il panorama dei social media e le relazioni tra Stati Uniti e Cina. Indipendentemente dal risultato, questo caso appare molto significativo per il modo in cui i paesi regolano la presenza di aziende high-tech straniere nei loro mercati nazionali.
L’ordine esecutivo di Trump su TikTok ha creato lo ribadiamo, un precedente che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine sulla privacy dei dati personali e sulle relazioni internazionali. Di seguito, proviamo ad ipotizzare quindi, alcuni possibili sviluppi futuri.
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Vendita a un’azienda statunitense
Se TikTok verrà acquisito da una società americana come Microsoft, Oracle o un altro gruppo di investitori, questo permetterà all’app di continuare a operare negli Stati Uniti senza ulteriori restrizioni. Tuttavia, ByteDance potrebbe cercare di mantenere un certo controllo sulla piattaforma, il che potrebbe complicare le trattative.
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Scissione e governance indipendente
Un’altra possibilità è che TikTok venga trasformato in un’entità indipendente con sede negli Stati Uniti, separata completamente da ByteDance. Questo potrebbe rassicurare i legislatori americani sulla gestione dei dati, ma solleverebbe problemi legati alla tecnologia sottostante e alla proprietà dell’algoritmo di TikTok, che è uno degli asset più preziosi della piattaforma.
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Azione legale e blocco del divieto
ByteDance potrebbe intraprendere azioni legali per contestare l’ordine esecutivo e cercare di ritardare o annullare il divieto attraverso i tribunali. Alcuni esperti di diritto internazionale sostengono che un’azione del genere potrebbe avere basi giuridiche solide, in particolare se il divieto di TikTok fosse considerato arbitrario o discriminatorio.
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Un possibile ritorno di TikTok in Cina
Se nessuna delle opzioni precedenti si concretizzasse, ByteDance potrebbe decidere di ritirare TikTok dal mercato statunitense e concentrarsi su altri mercati, come l’Europa e l’Asia. Questo scenario sarebbe il meno favorevole per gli utenti statunitensi e per gli investitori, ma garantirebbe a ByteDance il pieno controllo della piattaforma senza doversi sottomettere alle leggi americane.
Conclusioni
L’ordine esecutivo di Trump su TikTok ha inasprito il crescente conflitto tra Stati Uniti e Cina nel settore tecnologico. Indipendentemente dall’esito delle negoziazioni, questa vicenda ha dimostrato quanto sia cruciale la questione della sicurezza dei dati e della sovranità digitale.
Se TikTok riuscirà a superare questa crisi, continuerà a essere una delle piattaforme social più influenti del mondo. Tuttavia, il futuro dell’app negli Stati Uniti rimane incerto, e sarà interessante vedere come si evolverà questa situazione nei prossimi mesi. Resta da chiedersi allora: i creator potranno ancora continuare a usare l’app di ByteDance?