Cybercrime - Convenzione ONU sul Cybercrime,

Cybercrime, approvata la Convenzione ONU

Il 24 dicembre 2024 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sul Cybercrime, definita come “a landmark global treaty aimed at strengthening international cooperation to combat cybercrime and protecting societies from digital threats”.

Si tratta del primo trattato in tema di criminalità informatica adottato negli ultimi 20 anni, dopo la Convenzione di Budapest del 2002 (che presentava, del resto, una portata notevolmente più ristretta).

Convenzione sul Cybercrime

Il testo finale è il frutto di un iter lungo e travagliato: proposto dalla Russia nel 2019, ha visto l’iniziale contrarietà di Stati Uniti nonché di numerose altre nazioni, arrivando all’approvazione soltanto dopo una difficile mediazione guidata dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC).
Oltre a fornire una cornice definitoria comune in materia di cybercrime, la Convenzione intende irrobustire la cooperazione tra Stati, facilitando lo scambio di informazioni e i meccanismi di raccordo giurisdizionale per la prosecuzione dei reati transfrontalieri.

Sono altresì previste misure preventive, quali la formazione multilivello in materia di sicurezza informatica e il rafforzamento delle risorse nazionali a difesa della infrastrutture critiche.

Nel corso della sua elaborazione, il documento ha ricevuto commenti negativi da parte di diverse organizzazioni per i diritti umani. Tra queste Amnesty International e Human Rights Watch, le quali evidenziano come la scelta di rendere la Convenzione applicabile a ogni “serious offense” (con ciò intendendosi ogni crimine punibile con almeno 4 anni di reclusione) ne permetterà l’applicazione a varie ipotesi delicate e controverse, quali le critiche contro i governi autoritari o anche le attività di whistleblowing.

Tuttavia, la reale portata e le concrete sfide della Convenzione potranno essere giudicate solo nella sua fase applicativa, che richiederà alcuni passaggi ulteriori.
Solo dopo una cerimonia inaugurale prevista nella capitale vietnamita Hanoi, infatti, nel 2025 il testo sarà aperto alle firme degli Stati; ed entrerà in vigore 90 giorni dopo che il numero minimo previsto – ovvero 40 ratifiche – sarà stato raggiunto. Nel frattempo il Comitato Ad Hoc lavorerà all’elaborazione di un Protocollo addizionale dedicato alle singole fattispecie di reato perseguibili.
Secondo Philémon Yang, Presidente dell’Assemblea Generale ONU, la nuova Convenzione è uno strumento cruciale in un mondo sempre più digitale “where information and communications technologies have enormous potential for the development of societies, but also increases the potential threat of cybercrime”.

Ghada Waly, UNODC Executive Director, ha definito l’adozione del testo “a crucial step forward in our efforts to address crimes like online child sexual abuse, sophisticated online scams and money laundering”.
Infine, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha ricordato che l’intento primario della Convenzione è promuovere “a safe cyberspace”, invitando tutti gli Stati ad aderirvi nonché ad implementarla “in cooperation with relevant stakeholders”.
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