10th Anniversary Party di Kaspersky Lab Italy

Kaspersky Lab è in Italia da dieci anni. Ha festeggiato questo traguardo in una spettacolare location a Roma, alla presenza del fondatore e di numerosi ospiti

Al Kaspersky Lab Italy 10th Anniversary Party – dopo l’aperitivo sulla terrazza della Lanterna di Fuksas, tra i tetti di Piazza di Spagna – spetta a un video raccontare in breve attività presenti e future: sviluppo di software innovativi per la tutela di persone e aziende, creazione di infrastrutture sicure per gli Stati, programmi di alta formazione in ambito di cybersecurity e, oggi, anche progetti di rete come lo scouting di giovani hacker e le collaborazioni con scuole e Polizia postale per combattere il cyberbullismo, mirate alla creazione di ambienti digitali più sani.

Ne parla anche Eugene Kaspersky, brillante co-fondatore e CEO del colosso russo della sicurezza informatica che, appena salito sul palco, saluta il pubblico in italiano (“Buonasera, signore e signori”) prima di spiegare il motivo della stampella al suo fianco (“Mi sono rotto una gamba durante le vacanze estive in Kamchatka, il posto più bello e selvaggio del mondo, dove i primi che abbiamo incontrato sul nostro cammino… erano degli italiani!”).

Ricorda come sin dalle origini di Kaspersky Lab, nella Mosca dei primi anni ’90 (“Il mio sogno era creare l’antivirus migliore del mondo”) lo scopo datosi dalla compagnia non sia neutralizzare tutti i concorrenti per conquistare il mercato, ma “costruire un ecosistema in cui poter condividere, crescere, migliorare…”

Ambizione, innovazione e un approccio comunicativo che si conferma vincente anche nel tumultuoso mercato della sicurezza informatica del terzo millennio: ricordati i traguardi raggiunti il fondatore sottolinea, però, come la strada sia ancora lunga e richieda un impegno diffuso. Va in questa direzione l’invito, rivolto a partner e attori della cybersecurity di tutto il mondo, a “pensare e investire nel settore dell’Internet Industrial Security: perché reti energetiche, trasporti, comunicazioni dipendono sempre più da sistemi connessi alla rete”. Come confermato dagli analisti dell’ICS CERT (Industrial Control Systems Cyber Emergency Response Team) della stessa Kaspersky in una ricerca svolta nel 2017, infatti, il comparto industriale – particolarmente nel campo energetico – è oggi massicciamente esposto a tentativi di attacco, per lo più veicolati da una connessione Internet.

Si tratta di settori cruciali, dove si giocherà la vera partita sulla capacità di reazione a minacce potenzialmente disastrose tanto sul piano economico quanto, perfino, in termini di vite umane: “la sicurezza delle infrastrutture critiche è la principale sfida contemporanea”, conclude Eugene Kaspersky “e abbiamo il dovere di proteggere non solo quello che c’è sul nostro smartphone ma anche tutto intorno. Noi continueremo su questa strada, facendo quello che meglio sappiamo fare: la cybersecurity.

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