CyberCrime: rischi e contromisure per le infrastrutture critiche nazionali
Luca Durante, Primo Ricercatore presso l'Istituto di Elettronica e Ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IEIIT) di Torino
Lo sviluppo tecnologico, le tensioni internazionali e la sempre maggiore diffusione dei sistemi CyberFisici sono alla base della prosperità del CyberCrime i cui scopi sono molteplici:
creare danni, anche ingenti a persone e cose;
ricattare/derubare le vittime;
portare a destabilizzazione sociale, politica e economica.
Si tratta di obiettivi da sempre perseguiti dalle guerre, un tempo però occorrevano eserciti, invasioni e uno scotto in termini di costi materiali e umani anche per l'aggressore. Oggi invece risultati analoghi possono essere raggiunti da poche persone, di stanza in paesi lontani, con governi spesso conniventi, se non addirittura complici o mandanti. Ciò azzera praticamente i rischi e i costi per l'aggressore, oltre che rendere difficile la sua identificazione, con conseguenti innegabili vantaggi.
A partire da una breve disamina di alcuni esempi eclatanti in tal senso, si passerà ad una classificazione delle debolezze maggiormente sfruttate e, infine, alle contromisure da adottare e le priorità da tenere in conto.