Axelos (la società che mantiene ITIL) ha pubblicato il volume ITIL 4 Foundation e messo a disposizione l’esame.
ITIL nacque negli anni Ottanta del secolo scorso per fornire indicazioni in merito alla gestione dell’infrastruttura informatica. Nel 2000 fu consolidato quanto pubblicato fino a quel momento in due volumi dedicati al Service support e al Service delivery, noti come ITILv2.
Nel 2007 fu pubblicata ITILv3, in 5 volumi. Esso rispondeva all’esigenza di spostare sempre più l’attenzione verso la gestione dei servizi informatici e non della sola infrastruttura. Nel 2011 fu pubblicato un ulteriore aggiornamento, visto soprattutto come correttivo del precedente.
Nel 2019 è stato pubblicato il volume ITIL 4 Foundation. Al momento, quindi, non è stato pubblicato ITIL 4 nella sua completezza, ma solo il manuale per sostenere l’esame ITIL4 Foundation (disponibile dal 28 febbraio 2019).
Il manuale mette a disposizione le informazioni di base del modello ITIL, senza doverle estrarre da volumi più ampi.
Ora, il modello ruota intorno a tre elementi chiave: le attività del SVS (Service value system), le pratiche e i principi.
I contenuti nuovi rispetto alla precedente edizione sono molti e per questo molti suggeriscono, anche a chi abbia già ottenuto la certificazione ITILv3 o ITIL 2011 Foundation, di seguire il corso completo.
Le attività del SVS sono sei:
In precedenza, ITIL si basava sulle cinque fasi di strategia, progettazione, transizione, esercizio, miglioramento continuo (corrispondenti ai cinque libri che componevano ITILv3 e ITIL 2011). Il SVS può essere visto come un’evoluzione del precedente modello.
Per una corretta realizzazione di quanto necessario, vanno sempre considerate quattro dimensioni:
In precedenza, ITIL richiamava l’importanza delle 4 P: persone, prodotti, partner e processi. Ancora una volta, ITIL 4 rinnova concetti già espressi in precedenza e ne propone un’evoluzione.
Da aggiungere che, rispetto alle edizioni precedenti, è stata data importanza ai servizi cloud.
Le “pratiche” di ITIL 4 corrispondono ai “processi” delle precedenti versioni. Sono 34, divise in generali, di servizio e tecniche. Non sono diminuite rispetto alla precedente edizione. L’idea è però quella di fornire indicazioni in merito agli aspetti della gestione dei servizi, non di presentare un modello unitario e coerente di queste pratiche.
Forse proprio il numero eccessivo di processi e l’impossibilità di presentarne un modello unitario (ossia di correlare i processi tra loro) ha condotto gli autori di ITIL 4 a rinunciare all’idea di “processi” e ad abbracciare quella di “pratiche”. È possibile dire che la riduzione delle “pratiche” è un’occasione mancata, visto che alcune sovrapposizioni (per esempio tra “service design” e “change control” e tra “release management” e “deployement management“) non sono spiegate o vengono affrontate superficialmente.
In merito alle pratiche, alcune considerazioni:
Per ogni pratica sono indicati gli impatti sulle sei attività del SVS. Alcune scelte sono discutibili. Si tratta di un tentativo di correlare il modello SVS con le 34 pratiche, ma, come spesso succede, i tentativi di correlare modelli diversi risultano difficili e il risultato non è ottimale.
I principi sono otto:
Articolo a cura di Cesare Gallotti
L'Unione Europea si trova nel mezzo di una trasformazione normativa senza precedenti con eIDAS 2,…
Al 22° Forum ICT Security, Igor Serraino – Independent ICT Advisor – ha trattato argomenti…
Il Federated Learning (FL) si configura come un paradigma emergente e altamente promettente nell'ambito dell'apprendimento…
Nel corso del Forum ICT Security 2024, l’intervento “Test di sicurezza avanzati: La sicurezza va…
L’intervento di Valerio Pastore, cofondatore di Cyber Grant, intitolato “Allarme Data Breach: 7 attacchi su…
L'evoluzione dell'Internet of Things (IoT) ha portato alla luce un fenomeno emergente nel panorama del…