Guida pratica per la difesa cibernetica aziendale attraverso il fattore umano

Nell’era digitale in costante evoluzione le tecnologie avanzano, le opportunità crescono, e parallelamente aumenta anche la complessità delle sfide informatiche. Le organizzazioni si trovano pertanto di fronte a un costante dilemma: come proteggere i propri dati e la propria reputazione in un mondo sempre più interconnesso?

La risposta risiede nell’elemento umano, il cosiddetto Human Factor, spesso sottovalutato ma fondamentale. Ma cosa si intende quando parliamo di fattore umano? Il “fattore umano” è una componente chiave in vari contesti, implicando l’analisi dell’influenza delle persone su sistemi, ambienti e processi. Nell’ingegneria e nella progettazione, ci si concentra sulla creazione di soluzioni che tengano conto delle capacità e dei limiti umani per prevenire errori. Nelle scienze sociali, il termine si estende allo studio del comportamento e delle dinamiche interpersonali. La sua importanza emerge anche nell’ambito della sicurezza, dove la comprensione delle azioni umane è cruciale per evitare incidenti. La prospettiva del fattore umano guida la creazione di interfacce utente intuitive e di ambienti adatti alle esigenze umane, contribuendo a migliorare l’efficacia complessiva dei sistemi e a ottimizzare le interazioni sociali.

La catena di sicurezza si basa su tre grandi fattori (come possiamo vedere nel framework seguente): Fattore Organizzativo, Fattore Tecnologico e Fattore Umano. La tecnologia da sola non è sufficiente a fronteggiare queste sfide, è necessario coinvolgere attivamente gli utenti come primi guardiani della sicurezza informatica. Questo articolo esplora l’importanza nel sensibilizzare gli utenti riguardo le minacce digitali e nel fornire loro una formazione adeguata, trasformandoli da potenziali punti deboli a forti alleati nella difesa cibernetica.

Vedremo alcuni punti chiave in relazione a come un’organizzazione consapevole e preparata può anticipare, riconoscere e contrastare le minacce, costruendo un fronte unificato contro gli attacchi informatici.

Come prima cosa risulta fondamentale avere un piano di formazione. Una formazione degli utenti ben strutturata va oltre la mera divulgazione di informazioni. Deve essere interattiva, coinvolgente e mirata ad esplorare specifici scenari di minaccia. Moduli formativi che simulano situazioni reali, come tentativi di phishing, insegnano gli utenti a riconoscere e reagire prontamente a tali minacce. Questo approccio pratico è fondamentale per trasformare la conoscenza teorica in azione consapevole. Altro elemento fondante risulta essere la collaborazione. La lotta contro le minacce digitali richiede una collaborazione attiva tra reparti IT, utenti e altre organizzazioni. La condivisione di informazioni, l’identificazione tempestiva di potenziali rischi e una comunicazione aperta sono elementi cruciali in questo contesto. Coltivare una cultura di sicurezza digitale è fondamentale. La cultura di sicurezza digitale inizia con la consapevolezza diffusa. Ogni membro dell’organizzazione, indipendentemente dal ruolo, deve comprendere le minacce digitali, i potenziali rischi e il ruolo chiave che ciascuno svolge nella protezione dei dati aziendali. Uno dei punti principali che bisognare instaurare alla base di un’organizzazione consapevole è una conoscenza sulla complessità delle minacce digitali. Le minacce informatiche, in costante evoluzione, sfruttano sofisticate tattiche per infiltrarsi nei sistemi aziendali. Dall’ingegneria sociale ai ransomware, l’arsenale degli attaccanti è vasto e mutevole. Sensibilizzare gli utenti sulle varie tipologie di minacce è il primo passo fondamentale per renderli consapevoli del contesto in cui operano. In poche parole, la Formazione è l’inizio la Consapevolezza è l’arrivo. La “Consapevolezza” o “Awareness” si riferisce alla percezione e comprensione attente di ciò che accade intorno a noi o dentro di noi. È una cognizione acuta delle situazioni, delle emozioni o degli eventi. Nell’ambito personale, la consapevolezza può riguardare la comprensione dei propri pensieri e sentimenti. A livello sociale, può coinvolgere le dinamiche interpersonali e degli altri. Nel contesto della sicurezza e della tecnologia, indica la conoscenza dei rischi e delle minacce. In generale, sviluppare la consapevolezza contribuisce a prendere decisioni più informate e a migliorare la qualità della vita.

La Formazione

Come possiamo acquisire il giusto grado di conoscenza di cui abbiamo bisogno? Dobbiamo studiare, aggiornarci continuamente. E se questo è vero in ogni settore è fondamentale nella cybersecurity, che risulta essere una materia in continua evoluzione. Molto spesso capita di sentir parlare di nuovi sistemi di sicurezza, di nuovi metodi per salvaguardare i dati aziendali, dimenticando che il primo sistema di sicurezza siamo noi e i nostri colleghi. Risulta fondamentale creare un piano di formazione ben strutturato per innalzare il livello di consapevolezza dell’utenza ed avere, nel lungo periodo un riscontro positivo a livello di risultati. Come possiamo raggiungere questo obiettivo? Creando piani di studio “Step by Step”. Dopo un’attenta analisi degli argomenti formativi, bisogna creare una formazione chiara e progressiva e con un apprendimento graduale. Sarebbe auspicabile promuovere una cultura di informazione in relazione ai rischi, le modalità utilizzate dagli attaccanti e soprattutto le misure di sicurezza da attuare per prevenire e contrastare tali attacchi, molto spesso variando i metodi formativi: gamification, simulazioni reali, lezioni frontali e molti altri, ma ricordando anche di valutare come accennato prima, step by step, il progresso dei dipendenti.

Per esempio, potrebbe essere un’idea creare un piano di studio strutturato da una serie di punti, organizzati in ordine cronologico come segue:

  • Assessment ai dipendenti: processo fondamentale per testare e valutare lo stato dell’arte in materia di sicurezza all’interno di un’organizzazione. Questa fase serve a fornire una panoramica chiara delle vulnerabilità e delle aree di miglioramento, costituendo il punto di partenza per sviluppare strategie di sicurezza più efficaci.
  • Prima simulazione di phishing, laddove lo scopo è quello di creare uno scenario realistico di attacco, testando la capacità dei dipendenti di riconoscere e gestire minacce di questo tipo. Questa iniziativa fornisce un’istantanea del grado di attenzione del personale nei confronti delle potenziali minacce online, identificando eventuali aree di miglioramento e orientando le future strategie di formazione.
  • La creazione di una formazione dedicata e strutturata sui temi identificati come più critici rappresenta una risposta mirata e strategica in relazione alle specifiche esigenze di sicurezza dell’organizzazione. Basandosi sui risultati della simulazione di phishing e sulla valutazione delle aree di vulnerabilità.
  • Le valutazioni periodiche costituiscono un elemento essenziale nel mantenere un livello elevato di sicurezza all’interno di un’organizzazione, il ciclo di valutazione periodica contribuisce a creare un processo di apprendimento continuo all’interno dell’organizzazione.
  • L’implementazione di una seconda simulazione di phishing svolge un ruolo cruciale nel mantenere costantemente alta l’attenzione del personale nei confronti delle minacce informatiche. Questa pratica è finalizzata a consolidare e rafforzare la consapevolezza acquisita durante la formazione iniziale e la prima simulazione.
  • La continua formazione e i test periodici costituiscono un elemento cruciale per sostenere e potenziare la cultura di sicurezza nel lungo termine. Questa pratica riflette un impegno costante verso la preparazione e la consapevolezza del personale, riconoscendo che la sicurezza informatica è un processo dinamico che richiede un apprendimento continuo. Molto spesso aiutano anche i feedback che i dipendenti stessi ci rilasciano.

Il Ruolo Chiave della Collaborazione

Molto spesso sottovalutata, forse per paura, la collaborazione non viene nemmeno presa in considerazione fortificando ardentemente il potere degli attaccanti. Certo se un’azienda subisce un attacco e vengono estrapolati i dati perde di credibilità, non è in dubbio. È proprio in quel momento che possiamo fare qualcosa. Non avendo paura di raccontare cosa e come ci è successo, aiutando le altre aziende a prendere precauzioni per formare una vera e propria difesa che non tutela solo il nostro piccolo ma tutto il nostro settore. Ritengo che alla base di tutto ci debba essere una comunicazione aperta e trasparente. Una sola piccola azienda cosa può fare? Nulla. Ma tante piccole aziende unite posso fare la differenza.

Alcuni consigli per creare una collaborazione efficace:

  • Organizzare frequenti team building riveste un ruolo fondamentale nel favorire la collaborazione tra diversi reparti all’interno di un’organizzazione. Queste iniziative non solo contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza e di squadra, ma anche a migliorare la comunicazione e la cooperazione tra i dipendenti provenienti da ambiti diversi. Introducendo sempre argomenti o temi specifici in relazione alla nostra società.
  • Organizzare attività di sana competizione interna con premi può stimolare l’energia e la collaborazione tra i dipendenti. Definendo obiettivi chiari e varietà nelle sfide, si crea un ambiente dinamico.
  • Integrare le nuove risorse con onboarding costanti è essenziale. Programmi informativi continui, mentorship, e feedback regolare facilitano la transizione. Eventi sociali e risorse online contribuiscono a creare un ambiente collaborativo e inclusivo.
  • Organizzare eventi con altre realtà del medesimo settore è un’opportunità preziosa per interagire e discutere potenziali collaborazioni. Questi incontri favoriscono lo scambio di idee, la creazione di sinergie e la possibilità di esplorare partnership strategiche.

Coltivare una Cultura di Sicurezza Digitale

Uno dei pilastri fondamentali per garantire e realizzare un’organizzazione sicura è la coltivazione di una cultura di sicurezza impiantata nelle fondamenta della nostra realtà, testimoniando su tutti i fronti l’importanza di essa, coinvolgendo non solo personalità di spicco ma l’intera platea aziendale, rendendola parte di una grande catena, costruita da persone che remano verso un’unica direzione.

Come possiamo fare questo? Certo non è semplice, ma partire dal quotidiano con piccoli task assegnati che rendano sempre vigili i nostri collaboratori può essere un punto di partenza, creando una politica aziendale chiara e semplice. Ricordando che da una buona semina si produce un ottimo raccolto.

Alcune best practice:

  • Le simulazioni interne rappresentano un efficace strumento per testare e rafforzare la preparazione dell’organizzazione di fronte a situazioni critiche. Queste esercitazioni, condotte internamente, consentono di valutare la prontezza del personale e dei sistemi di sicurezza di fronte a scenari simulati, quali incidenti informatici, violazioni di dati o altre minacce.
  • La gestione di scadenze password periodiche per i dipendenti è una pratica di sicurezza informatica cruciale. Imporre la regola di cambiare le password regolarmente contribuisce a rafforzare la sicurezza dei sistemi, delle informazioni aziendali e permette di coltivare una cultura sana e sicura da tramandare.
  • Consentire l’accesso a strumenti (come, ad esempio, “I Have Been Pwned“) che consentono di verificare password compromesse è una misura proattiva per promuovere la sicurezza digitale all’interno dell’organizzazione. Questi strumenti permettono ai dipendenti di verificare se le loro password sono state coinvolte in violazioni note o compromesse, consentendo loro di adottare misure correttive tempestive.
  • Attribuire responsabilità e prestare particolare attenzione alle nuove assunzioni è un elemento chiave per garantire una transizione efficace e positiva nel contesto aziendale.

Come disse una volta Benjamin Franklin, “an investment in knowledge pays the best interest”.

La Complessità delle Minacce Digitali

Nel contesto sempre più intricato delle minacce digitali acquisire una comprensione approfondita di questa complessità si rivela fondamentale per sviluppare strategie di sicurezza informatica efficaci. È imperativo adottare un approccio proattivo nella difesa dei sistemi e dei dati, considerando il costante adattamento delle minacce digitali alle nuove tecnologie e alle misure di sicurezza. La natura mutevole delle minacce digitali, che si evolvono e si diversificano con estrema rapidità nel corso del tempo, aggiunge ulteriore sfida. Gli attacchi digitali sono diventati sempre più mirati e sofisticati, con attaccanti che impiegano tecniche avanzate come l’ingegneria sociale, il phishing mirato e l’utilizzo di malware altamente strutturati. Inoltre, le minacce spesso si presentano sotto forma di attacchi multi-vettore, combinando diverse metodologie come attacchi DDoS, malware, ransomware e vulnerabilità di rete per ottenere accesso e danneggiare i sistemi. La manipolazione delle informazioni e le minacce alla privacy emergono come aspetti complessi di questo scenario, sottolineando la necessità critica di proteggere sia i dati personali che le informazioni sensibili. Da non sottovalutare è il coinvolgimento del fattore umano nella complessità delle minacce digitali con attacchi che sfruttano le debolezze umane.

Di seguito alcuni consigli pratici:

  • La creazione di newsletter periodiche che riportano le nuove minacce e le notizie di settore è un modo efficace per mantenere il personale informato e consapevole delle dinamiche della sicurezza informatica. Queste newsletter forniscono aggiornamenti regolari sulle ultime minacce digitali, le vulnerabilità emergenti e le best practices di sicurezza.
  • L’istituzione di una community aziendale dedicata alla discussione e trattazione delle nuove forme di attacco rappresenta un passo significativo per rafforzare la sicurezza informatica. Questa piattaforma offre uno spazio interno dove i dipendenti possono condividere apertamente conoscenze, esperienze e approfondire la comprensione delle minacce emergenti. Inoltre, creare un ambiente dove la condivisione delle informazioni è incoraggiata contribuisce a migliorare la consapevolezza e a potenziare la prontezza dell’organizzazione di fronte alle minacce cibernetiche in continua evoluzione.

Conclusioni

In un mondo digitale in continua evoluzione la costruzione di una cultura della sicurezza e l’aumento del livello di awareness rappresentano le fondamenta essenziali per difendere le organizzazioni dalle insidie sempre più sofisticate. Da utenti consapevoli siamo chiamati a diventare difensori attivi del nostro spazio digitale. Nella mia visione personale vedo la cultura della sicurezza come un tessuto connettivo che unisce le persone attraverso la consapevolezza, la comprensione reciproca e la responsabilità condivisa. È un’impronta digitale collettiva che testimonia il nostro impegno a proteggere ciò che valorizziamo: i nostri dati, la nostra privacy e la nostra sicurezza. Un patto irrinunciabile che permea il nostro DNA digitale, scolpendo un sentiero di protezione e fiducia in ogni nostra azione online.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Articolo a cura di Giacomo Gabrieli

Profilo Autore

Giacomo Gabrieli, cybersecurity specialist presso DeepCyber, azienda del gruppo Maggioli. Svolge attività di valutazione e sviluppo relative allo "Human Factor", promuovendo la consapevolezza degli utenti sui temi inerenti alla sicurezza informatica. Il suo ruolo include la progettazione di strategie che integrano l'aspetto umano nelle pratiche di sicurezza digitale. Ha consolidato le sue competenze con un master in Cyber Security presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma.

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