Le tecniche OSINT permettono di ricavare informazioni da fonti pubbliche come:
Anche sulle piattaforme Social è possibile ricavare informazioni senza per forza far riferimento a software del settore come Maltego e relativi Transform (es. SocialLinks).
Facebook è una di quelle piattaforme che meglio si presta alla raccolta d’informazioni.
Nell’articolo sarà illustrato un procedimento che potrà poi essere automatizzato in completa autonomia, scrivendo qualche riga di codice o semplicemente creandosi un form in HTML.
Il “Facebook OSINT” si avvale quindi di due grosse macro-categorie:
Queste tecniche permettono di scoprire informazioni su persone, gusti, mi piace, recensioni, luoghi visitati e tutte quelle informazioni che non sono reperibili dal profilo dell’utente stesso.
Il primo passo è quello di cercare il codice numerico dell’utente Facebook, per poterlo poi inserire in specifiche posizioni di una URL.
Le URL che utilizzeremo sono così composte:
| URL statica | ID utente | Variabile di ricerca |
https://www.facebook.com/search/0000000/photos-liked
Seguendo questo piccolo schema, che sarà sempre identico nella struttura, possiamo utilizzare le variabili di ricerca.
Per ogni variabile di ricerca, ho specificato il corrispondente in italiano e la struttura della URL
C’è da specificare che tutto ciò è normale, non si tratta di un bug o altro, ma è proprio Facebook che è strutturato in questa maniera; le limitazioni alla privacy sono decise da ogni singolo utente che interagisce con la piattaforma.
Un profilo che utilizza tutti gli accorgimenti di privacy possibili, interagendo con un altro utente che non le utilizza, deve “sottostare” alle impostazioni di quest’ultimo.
Riassumendo, nelle interazioni, chi ha il livello di privacy più basso, decide la visibilità o meno delle informazioni.
Di seguito, ho voluto effettuare degli esempi pratici proprio per constatare l’efficacia di una indagine OSINT condotta in questo modo:
Ho preso come esempio il profilo Facebook di Bill Gates (questa tecnica vale sia per i profili che per le pagine):
https://www.facebook.com/BillGates/
Adesso occorre ricavare l’ID del profilo.
Per semplificare i passaggi ho utilizzato un tool online molto intuitivo
Find your Facebook ID
https://randomtools.io/
Inserendo la URL del profilo, come da immagine, ci viene immediatamente restituito l’ID 216311481960
Adesso che abbiamo l’ID, possiamo svolgere tutte le ricerche che desideriamo, l’importante è che nello stesso browser, ci sia una sessione Facebook attiva, dato che la piattaforma blocca qualsiasi richiesta effettuata dall’esterno.
Non occorre essere amici del profilo o seguire la pagina oggetto di studio, può bastare anche un profilo TEST.
Vediamo che foto piacciano a Bill
| URL statica | ID utente | Variabile di ricerca |
Con lo stesso identico procedimento di prima, possiamo vedere tutti i commenti effettuati sotto le foto
Qui invece abbiamo la lista delle pagine che Bill segue
Abbiamo visto che, anche se si tratta di una pagina, lo stesso identico procedimento è possibile effettuarlo con il profilo personale di un utente
Effettuando la stessa prova con la pagina di Mark Zuckerberg, otteniamo altri risultati molto dettagliati
Il primo passo è sempre quello di ricavare l’ID utente partendo dal link del suo profilo:
Con lo stesso metodo di prima, utilizziamo il servizio “Find your Facebook ID”
Ricostruendo la URL, abbiamo i seguenti parametri
| URL statica | ID utente |
Analizzando i risultati, riusciamo a trovare i vari commenti lasciati da Mark su varie foto
https://www.facebook.com/search/4/photos-commented
Si è parlato anche delle tecniche di “Dorking”, però possono essere utilizzate per ottenere informazioni a largo spetto.
Infatti, se utilizzassimo la query “Photos commented on by Bill Gates” come nell’esempio precedente, otterremmo dei risultati grossolani.
Se addirittura venisse utilizzata per un nome comune come ad esempio Mario Rossi, i risultati sarebbero numerosi, ma prenderebbe i dati di tutti gli utenti che hanno quel nome e cognome
Difatti, inserendo la ricerca su Facebook nella relativa casella, otterremo anche una URL non attinente a quella in esame
https://www.facebook.com/search/top/?q=photos%20commented%20on%20by%20bill%20gates&epa=SEARCH_BOX
Per motivi di privacy sulla pubblicazione dell’articolo, ho evitato di analizzare profili personali, ma posso assicurare che le informazioni ottenute con questa tecnica sono molte e sui profili che adottano tutte le impostazioni di privacy al massimo, i risultati sono ottimi.
Articolo a cura di Sergio Caruso
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