Il CISO e la conformità normativa: strategie per garantire la sicurezza informatica e il rispetto delle leggi sulla cybersecurity

Il CISO e la conformità normativa: gestire le leggi sulla cybersecurity

La sicurezza informatica è diventata una priorità strategica per le aziende di ogni settore, indipendentemente dalle dimensioni e dall’industria in cui operano. Il Chief Information Security Officer (CISO), oltre a compiere attività nella gestione del cyber risk, svolge un ruolo peculiare nel rispetto della conformità normativa, assicurando che l’organizzazione rispetti le leggi e i regolamenti in materia di cybersecurity.

In un’epoca in cui la digitalizzazione è al centro delle strategie aziendali, la protezione delle informazioni sensibili e delle infrastrutture critiche è un compito sempre più complesso. Il CISO non solo deve garantire la sicurezza dei sistemi informatici, ma anche assicurarsi che l’azienda sia in linea con le normative vigenti, evitando il rischio di pesanti sanzioni, danni reputazionali e perdita di fiducia da parte di clienti e partner.

Obblighi normativi: GDPR, NIS, e altre leggi rilevanti

Nell’attuale contesto di rigide regolamentazioni sulla tutela dei dati e di minacce informatiche in continua crescita, la Regulatory compliance rappresenta una delle principali responsabilità per i Chief Information Security Officer. Come sostenuto dai più, aderire agli standard legali e di settore è fondamentale per le aziende, consentendo loro di preservare la reputazione, scongiurare sanzioni economiche e garantire la protezione delle informazioni sensibili dei clienti.

Il panorama normativo della cybersecurity è in costante evoluzione e le aziende devono conformarsi a una serie di regolamentazioni che variano in base alla giurisdizione e al settore di appartenenza. Tra le principali normative che le aziende devono considerare vi è la legge italiana del 28 giugno 2024, n. 90, contenente Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici, il GDPR, la Direttiva NIS e una serie di standard internazionali che regolano la protezione dei dati e la sicurezza delle informazioni.

La legge 90/2024 è volta a potenziare la cybersicurezza nazionale e a contrastare i crimini informatici mediante una serie di interventi innovativi.

Tra le principali novità, vengono introdotti obblighi di notifica degli incidenti informatici per le pubbliche amministrazioni e gli enti strategici, aumentano le pene per reati come l’accesso illecito e il danneggiamento di sistemi informatici, e vengono rafforzati i poteri dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, con la creazione di un Centro nazionale di crittografia.

La legge interviene anche sulla resilienza digitale nel settore finanziario, amplia l’uso di strumenti investigativi per crimini informatici gravi e migliora il coordinamento tra le autorità durante gli attacchi informatici.

Inoltre, introduce criteri di cybersicurezza per gli appalti pubblici IT, stabilisce la figura di responsabili per la cybersicurezza nelle PA e adotta nuove misure per proteggere le banche dati giudiziarie. Viene anche previsto il reato di “estorsione tramite attacco informatico” e vengono promosse iniziative di collaborazione tra pubblico e privato, oltre a programmi di formazione specifica, con l’obiettivo di rafforzare l’indipendenza tecnologica e industriale dell’Italia nel campo della cybersicurezza.

Il GDPR (General Data Protection Regulation) invece, entrato in vigore nel 2018, ha rivoluzionato il modo in cui le aziende gestiscono i dati personali. Questo regolamento impone alle organizzazioni di implementare misure di sicurezza rigorose per garantire la protezione delle informazioni personali dei cittadini dell’Unione Europea. Tra le disposizioni più rilevanti del GDPR, vi è l’obbligo di notificare le violazioni dei dati entro 72 ore, la necessità di ottenere il consenso esplicito per la raccolta e il trattamento delle informazioni sensibili e l’implementazione del principio di “privacy by design e by default”, che prevede la sicurezza dei dati fin dalla fase di progettazione di qualsiasi servizio o prodotto digitale.

Un’altra normativa chiave è la Direttiva NIS (Network and Information Security), la quale impone agli operatori di servizi essenziali e ai fornitori di servizi digitali di adottare misure di sicurezza adeguate a prevenire incidenti informatici. La sua evoluzione, la Direttiva NIS2, amplia ulteriormente l’ambito di applicazione e introduce obblighi più stringenti, richiedendo alle aziende di implementare strategie di gestione del rischio più efficaci e di segnalare tempestivamente eventuali attacchi informatici alle autorità competenti. Con l’adozione di questa nuova direttiva, aumentano anche le sanzioni per il mancato rispetto delle normative, rendendo ancora più cruciale il ruolo del CISO.

Oltre a queste regolamentazioni europee, vi sono numerose normative internazionali che influenzano la gestione della cybersecurity. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’HIPAA (Health Insurance Portability and Accountability Act) impone regole severe sulla protezione dei dati sanitari, mentre il CCPA (California Consumer Privacy Act) garantisce ai residenti della California maggiori diritti sulla privacy delle loro informazioni personali.

A livello globale, standard come l’ISO/IEC 27001 offrono linee guida per la gestione della sicurezza delle informazioni, aiutando le aziende a sviluppare framework solidi per la protezione dei dati. Si tratta comunque di un quadro di riferimento per la gestione e la protezione delle informazioni sensibili mediante processi di gestione del rischio. Costituisce uno standard riconosciuto a livello mondiale che fornisce un approccio sistematico alla gestione delle informazioni aziendali sensibili.

Il Digital Operational Resilience Act (DORA) è un regolamento proposto dalla Commissione Europea con l’obiettivo di uniformare e potenziare i requisiti di resilienza operativa digitale per le istituzioni finanziarie all’interno dell’Unione Europea. Questa normativa pone particolare attenzione a diversi aspetti, tra cui la gestione dei rischi legati alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), la segnalazione degli incidenti, i test di resilienza operativa e la gestione dei rischi ICT derivanti da fornitori terzi. Per approfondire l’argomento, puoi consultare la nostra guida completa sul DORA.

NIST Cybersecurity Framework: Fornisce un quadro di linee guida sulla sicurezza informatica per le organizzazioni del settore privato negli Stati Uniti. Il NIST Cybersecurity Framework (CSF) rappresenta l’unico standard di sicurezza informatica obbligatorio nel settore pubblico, comprese le agenzie governative e alcune componenti della catena di approvvigionamento federale. Tuttavia, anche le aziende del settore privato possono beneficiarne adottandolo nei propri programmi di sicurezza informatica.

Uno dei principali punti di forza del NIST CSF è la sua capacità di offrire linee guida chiare e dettagliate per sviluppare e implementare un efficace programma di cybersecurity aziendale. Le organizzazioni che raggiungono la piena conformità con il NIST CSF tendono a rispettare, almeno in parte, anche altri standard e normative di sicurezza richiesti a livello normativo o settoriale.

Inoltre, grazie alle corrispondenze tra il NIST CSF e altri framework di sicurezza, le aziende possono dimostrare più facilmente la propria conformità e individuare eventuali controlli aggiuntivi necessari per soddisfare altri requisiti normativi.

Audit e verifica della conformità: processi e strumenti per il CISO

Garantire la conformità alle normative sulla cybersecurity non è un’operazione una tantum, ma un processo continuo che richiede monitoraggio, analisi e aggiornamenti costanti. Il CISO ha il compito di supervisionare le attività di audit, assicurandosi che l’azienda soddisfi tutti i requisiti normativi e adottando le misure necessarie per colmare eventuali lacune.

Un audit di conformità è un processo strutturato che prevede la revisione approfondita delle politiche, delle procedure e dei sistemi di sicurezza di un’organizzazione. Il primo passo consiste nella pianificazione dell’audit, durante la quale vengono identificati gli obiettivi, i regolamenti di riferimento e gli stakeholder coinvolti. Successivamente, viene effettuata una valutazione dettagliata delle misure di sicurezza esistenti, analizzando l’efficacia dei controlli implementati e identificando eventuali vulnerabilità.

Uno dei principali ostacoli in un audit di conformità è la mancanza di una visione completa delle tecnologie e delle risorse presenti nell’ambiente aziendale, spesso dovuta a carenze nella gestione dell’inventario. Maggiore è la complessità dell’infrastruttura IT, più difficile diventa identificare e valutare i rischi associati. Senza una chiara consapevolezza di ciò che deve essere protetto, le aziende non saranno in grado di implementare adeguate misure di sicurezza. Per questo motivo, prima di affrontare le questioni di conformità, i responsabili del progetto devono concentrarsi sull’individuazione dei punti ciechi nella configurazione dell’infrastruttura di sicurezza. L’analisi approfondita delle risorse disponibili rappresenta quindi un passaggio essenziale nel processo di conformità.

Eseguire audit e valutazioni periodiche consente di intercettare eventuali aree di non conformità e di assicurarsi che le politiche e le procedure aziendali siano seguite correttamente. Inoltre, questo approccio aiuta le organizzazioni a restare al passo con le evoluzioni normative e gli aggiornamenti degli standard di settore.

Per supportare il processo di audit, le aziende utilizzano una serie di strumenti tecnologici avanzati. I sistemi SIEM (Security Information and Event Management) consentono di monitorare in tempo reale gli eventi di sicurezza, rilevando eventuali anomalie e segnalando potenziali minacce. Le piattaforme GRC (Governance, Risk, and Compliance) aiutano a gestire la conformità, centralizzando le informazioni relative ai rischi e ai controlli di sicurezza. Inoltre, framework di riferimento come il NIST Cybersecurity Framework e i CIS Controls forniscono linee guida pratiche per migliorare la sicurezza aziendale.

Documentare le politiche e le procedure inoltre può aiutare a garantire che i dipendenti siano consapevoli dei requisiti di compliance e possano farvi riferimento in caso di necessità. Questo può anche aiutare le organizzazioni a dimostrare il loro impegno verso la compliance in caso di audit o indagini.

Un aspetto fondamentale degli audit è la formazione del personale. Gli errori umani sono una delle principali cause di violazioni dei dati; quindi, sensibilizzare i dipendenti sulle migliori pratiche di sicurezza informatica è essenziale per ridurre il rischio di incidenti. Il CISO deve promuovere regolari sessioni di training, aggiornando il personale sulle nuove minacce e sulle strategie di mitigazione. Questo può anche contribuire a creare una cultura della conformità all’interno dell’organizzazione, come descritto in altri lavori in precedenza.

Gestione delle sanzioni in caso di non conformità normativa

Il mancato rispetto delle normative sulla cybersecurity può avere conseguenze disastrose per un’azienda, sia dal punto di vista economico che reputazionale. Le sanzioni previste dalle normative, come il GDPR e la NIS2, possono essere estremamente severe, con multe che possono raggiungere decine di milioni di euro. Tuttavia, l’impatto negativo di una violazione della conformità non si limita agli aspetti finanziari. La perdita di fiducia da parte dei clienti e dei partner commerciali può avere ripercussioni a lungo termine, influenzando la competitività dell’azienda sul mercato.

Per mitigare il rischio di sanzioni, le aziende devono adottare un approccio proattivo, monitorando costantemente la propria conformità e implementando misure di sicurezza efficaci. Un piano di risposta agli incidenti ben strutturato può fare la differenza nel contenere i danni derivanti da una violazione dei dati. Inoltre, una comunicazione trasparente con le autorità di regolamentazione può facilitare la risoluzione delle problematiche e dimostrare l’impegno dell’azienda nella protezione delle informazioni.

Passando all’analisi delle fasi successive alla constatazione di una non conformità, possiamo affermare che, è essenziale reagire immediatamente per ridurre l’impatto. Il CISO, insieme ai team legali e dirigenziali, deve:

1.Analizzare la sanzione e le motivazioni

  • Capire se la sanzione è giustificata e quali violazioni sono state identificate.
  • Esaminare il regolamento specifico per comprendere le implicazioni legali.

2.Coinvolgere il team legale e le autorità di regolamentazione

    • Collaborare con esperti legali per valutare le possibilità di ridurre la sanzione.
    • Se possibile, negoziare con le autorità dimostrando l’impegno dell’azienda a correggere le violazioni.
    • In alcuni casi, è possibile contestare la sanzione se ci sono motivi validi.

3.Contenere i danni operativi e reputazionali

      • Se la sanzione riguarda una violazione di dati, informare tempestivamente gli utenti e i partner coinvolti.
      • Comunicare in modo trasparente con il pubblico per minimizzare il danno alla reputazione.
      • Adottare misure immediate per evitare che la violazione si ripeta.

4.Implementare azioni correttive per evitare ulteriori conseguenze

Dopo aver gestito la sanzione immediata, l’azienda deve lavorare per prevenire future violazioni:

  • Piano di miglioramento della sicurezza
    • Implementare nuove misure di cybersecurity per colmare le lacune evidenziate.
    • Aggiornare le policy di sicurezza e rafforzare i controlli interni.
    • Rafforzare la gestione dell’accesso ai dati sensibili.
  • Revisione dei processi di conformità
    • Valutare se i protocolli attuali sono adeguati o se necessitano di modifiche.
    • Migliorare la gestione dei rischi IT e l’analisi delle vulnerabilità.
  • Audit straordinario e report alle autorità
    • Dopo aver adottato le misure correttive, eseguire un audit interno per verificare l’efficacia delle nuove strategie.
    • Redigere un report da presentare alle autorità per dimostrare il miglioramento e ridurre il rischio di sanzioni future.

5.Ridurre l’impatto finanziario delle sanzioni

Se la sanzione ha un impatto economico significativo, l’azienda deve:

  • Verificare se esistono opzioni di pagamento rateizzato o riduzione delle multe, in caso di dimostrata collaborazione con le autorità.
  • Valutare la copertura assicurativa: alcune polizze per la cybersecurity possono coprire parte delle multe o delle spese legali.
  • Implementare un fondo di emergenza per la conformità, destinato a coprire i costi imprevisti derivanti da violazioni normative.

6.Lezioni apprese e miglioramento continuo

Una volta gestita la sanzione, è fondamentale imparare dagli errori e rafforzare il programma di compliance aziendale:

  • Creare un registro degli incidenti di conformità per documentare i problemi e le soluzioni adottate.
  • Migliorare i processi di formazione del personale, includendo simulazioni di audit e gestione delle violazioni.
  • Integrare nuove tecnologie di monitoraggio e prevenzione automatizzata per ridurre il rischio di future violazioni.

Gestire una sanzione per non Regulatory compliance richiede un approccio rapido, strategico e strutturato. Il CISO e il team di sicurezza devono lavorare in sinergia con il reparto legale e il management per ridurre l’impatto delle sanzioni, correggere le violazioni e prevenire rischi futuri.

Ruolo del CISO nella preparazione per le ispezioni normative

Le ispezioni normative sono uno strumento fondamentale per garantire il rispetto delle leggi sulla cybersecurity. Le ispezioni normative nella cybersecurity sono verifiche condotte dalle autorità competenti, finalizzate a valutare se un’organizzazione rispetti o meno le normative di sicurezza informatica.

Perché si effettuano

  • Per garantire la protezione delle informazioni sensibili.
  • Per prevenire incidenti di sicurezza e violazioni dei dati.
  • Per evitare sanzioni economiche e danni alla reputazione.
  • Per instaurare un rapporto di fiducia con gli utenti e i clienti.

Come si effettuano

  • Attraverso audit interni, esterni o condotti da terze parti indipendenti.
  • Simulando ad intervalli regolari ispezioni, anche avvalendosi di soggetti terzi, può aiutare a prepararsi in modo adeguato, riducendo l’incertezza nel caso si verifichi un evento reale. Queste simulazioni possono anche fungere da attività formativa. In alternativa, si possono organizzare incontri specifici per sensibilizzare il personale sui comportamenti corretti da adottare durante un’ispezione. In entrambi i casi, le simulazioni sono utili per valutare la consapevolezza dei collaboratori e la loro capacità di reperire rapidamente la documentazione, sia cartacea che elettronica, nonché per verificare la qualità delle risposte in relazione alle decisioni prese dall’organizzazione. È fondamentale documentare queste simulazioni e conservare copia di tale documentazione. Questo non solo consente di rendere conto ai vari soggetti coinvolti (come ispettori e DPO), ma rappresenta anche l’applicazione di quanto previsto dall’art. 32, paragrafo 1, lettera d) del GDPR.
  • Seguendo normative specifiche come il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati).
  • Applicando framework e standard di sicurezza, come il NIST Cyber Security Framework.

Cosa si valuta

  • La riservatezza, la disponibilità e l’integrità dei dati trattati.
  • L’adozione di misure di sicurezza, come la crittografia per proteggere i dati sensibili.
  • Il mantenimento e il controllo rigoroso degli accessi ai sistemi aziendali.

Cosa si ottiene

  • La conferma della conformità alle normative di cybersecurity.
  • La certificazione di conformità, che può semplificare l’accesso a polizze assicurative per la sicurezza informatica.

In questo contesto il CISO ha il compito, infatti, di preparare l’azienda a queste verifiche, assicurandosi che tutta la documentazione necessaria sia aggiornata e facilmente accessibile. Mantenere registri dettagliati sulle politiche di sicurezza, i report degli audit e gli incidenti informatici è essenziale per dimostrare la conformità.

Un’ulteriore strategia per affrontare con successo le ispezioni consiste nell’organizzare simulazioni di verifica interne. Questi test consentono di individuare eventuali punti deboli e di implementare le correzioni necessarie prima di un controllo ufficiale. Coinvolgere i diversi reparti aziendali in queste simulazioni aiuta a garantire che tutti siano preparati a rispondere alle richieste degli ispettori.

Conclusioni

L’idea che la compliance da sola non risolva tutte le necessità legate alla sicurezza non implica che sia qualcosa di negativo, ma piuttosto che sia necessario fare un passo in più.

Essere conformi alle normative e soddisfare tutti i requisiti rappresenta una buona base di partenza, ma non è sufficiente per ridurre adeguatamente i rischi nel contesto pratico.

La sicurezza e la conformità sono due aspetti distinti ma interconnessi all’interno di un sistema complesso. Comprendere il legame tra ciascuno di essi e la protezione dei dati è essenziale.

Il ruolo del CISO nella gestione della conformità normativa è infatti cruciale per la sicurezza e il successo dell’azienda. Attraverso audit regolari, strumenti avanzati e strategie di risposta agli incidenti, le organizzazioni possono affrontare con sicurezza le sfide della cybersecurity, riducendo il rischio di sanzioni e migliorando la propria resilienza digitale.

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