Catena di Fornitura del Software: vettori di attacco e minacce alla sicurezza

Nel vasto panorama della sicurezza informatica, gli attacchi alla catena di fornitura del software (o “Software Supply Chain Attacks“) rappresentano una crescente preoccupazione. La loro insidiosità è radicata nella capacità degli aggressori di sfruttare un singolo elemento vulnerabile, come una particolare fase del ciclo di sviluppo o una libreria di terze parti, per poi infiltrarsi in una miriade di sistemi.

Comprendere gli Attacchi alla Catena di Fornitura del Software

Questi attacchi sfruttano il processo di sviluppo e distribuzione del software, mirando a componenti software legittimi di terze parti. Ma come avviene esattamente?

Gli aggressori, con competenze tecniche avanzate, individuano e manipolano il codice all’interno di questi componenti con l’obiettivo di alterarne la funzionalità originale, introducendo elementi dannosi come malware o trojan. Una volta che un componente software è stato compromesso, questo funge da punto di ingresso per ulteriori attacchi verso applicazioni e sistemi ‘downstream‘ che si affidano a quel preciso componente.

I Software Supply Chain Attacks possono compromettere un elemento vulnerabile nella catena di fornitura del software, come un processo di sviluppo o un componente di terze parti. Una volta che questo componente viene compromesso, può essere utilizzato per diffondere il malware a tutte le organizzazioni o individui che dipendono da esso.

Un esempio concreto è quello di un Remote Access Trojan (RAT), malware usato dai cybercriminali per prendere il controllo dei sistemi di un utente, iniettato in una libreria software popolare. Quando le aziende integrano questa libreria compromessa nelle loro applicazioni, gli hacker possono accedere, monitorare o controllare le risorse aziendali, ottenendo così una presenza duratura all’interno dell’infrastruttura IT dell’organizzazione bersaglio.

Alcuni degli Attacchi avvenuti recentemente

Dependency Confusion

Nel dinamico mondo della sicurezza informatica, il 2021 ha portato alla ribalta una forma di minaccia chiamata Dependency Confusion. Questa sofisticata tattica di attacco ha esposto vulnerabilità nascoste all’interno delle catene di fornitura software e ha sollecitato gli sviluppatori di tutto il mondo a rivedere le loro pratiche di gestione delle dipendenze.

Cos’è la Dependency Confusion? La Dependency Confusion sfrutta le ambiguità nei sistemi di gestione dei pacchetti utilizzati dai progetti software. Gli attaccanti caricano deliberatamente pacchetti maligni su repository pubblici con nomi simili o identici ai pacchetti utilizzati dalle aziende. Questo fa sì che quando un sistema cerca aggiornamenti o nuove dipendenze, potrebbe essere tratto in inganno e scaricare il pacchetto maligno al posto di quello legittimo.

Le Implicazioni Tecniche. Dal punto di vista tecnico, ciò che rende la Dependency Confusion un attacco così insidioso è la sua semplicità. Non si basa su exploit complicati o vulnerabilità zero-day ma sfrutta semplicemente la fiducia che gli sviluppatori ripongono nei sistemi di gestione dei pacchetti e nei processi di build automatici. Nel 2021, questa tecnica ha guadagnato notorietà quando un ricercatore di sicurezza ha dimostrato come potesse essere sfruttata per infiltrarsi in numerose organizzazioni di alto profilo sollevando domande urgenti sulla sicurezza delle catene di fornitura software e sulla necessità di controlli più rigorosi nell’adozione di dipendenze esterne.

Come proteggersi dalla Dependency Confusion? Per prevenire attacchi basati sulla Dependency Confusion, le aziende devono adottare misure come la verifica dell’integrità dei pacchetti, l’utilizzo di fonti affidabili per le dipendenze e la formazione degli sviluppatori su possibili minacce. L’uso di repository privati e l’implementazione di controlli di accesso possono servire come ulteriori strati di difesa.

Mimecast

Un altro evento che nel 2021 che ha riscosso grande attenzione è stato l’incidente di sicurezza riguardante Mimecast. Di seguito una breve analisi di ciò che è accaduto, le implicazioni tecniche e di come le aziende possono proteggersi da minacce simili.

Il Cuore dell’Incidente Mimecast. Mimecast, un provider leader nella gestione della sicurezza delle email, ha rivelato all’inizio del 2021 di aver subito la compromissione di un certificato digitale utilizzato per autenticare alcuni dei suoi prodotti con Microsoft 365 Exchange Web Services. Questa compromissione ha permesso agli aggressori di intercettare e manipolare le comunicazioni tra i servizi di Mimecast e Microsoft 365.

Tecnici e Portata dell’Attacco. Dal punto di vista tecnico, la compromissione di un certificato rappresenta una grave violazione. I certificati digitali sono fondamentali per garantire l’integrità e la fiducia nelle comunicazioni online. Quando un certificato viene compromesso, gli aggressori possono sfruttarlo per condurre attacchi “man-in-the-middle“, intercettare dati sensibili e iniettare malware o altro codice dannoso. La portata dell’attacco Mimecast ha sollevato preoccupazioni non solo per i clienti diretti dell’azienda, ma anche per le numerose organizzazioni globali che si affidano ai servizi di Mimecast per la sicurezza delle loro comunicazioni email.

Lezioni Apprese e Misure di Protezione. L’incidente ha sottolineato l’importanza di una gestione rigorosa e attenta dei certificati digitali. Le aziende devono rimanere vigili e adottare best practice di sicurezza, sono inoltre tenute a monitorare regolarmente la validità e l’integrità dei certificati, implementare soluzioni di rilevamento delle anomalie per identificare attività sospette, educare il personale sulla sicurezza e l’importanza dei certificati nel panorama della sicurezza informatica.

SolarWinds

L’attacco a SolarWinds ha dominato le cronache del 2020 e le discussioni tecniche svelando vulnerabilità nascoste nelle reti globali e mettendo in luce l’importanza di una difesa informatica robusta.

L’Incidente di SolarWinds: Il Contesto. SolarWinds, una società di gestione IT, è stata vittima di un attacco mirato in cui i cybercriminali hanno inserito una backdoor, conosciuta come SUNBURST, all’interno del suo software di monitoraggio Orion. Questa backdoor ha poi permesso ai cybercriminali di accedere, spiare e compromettere le reti di migliaia di clienti di SolarWinds.

Come è avvenuto il Cyber Attacco? Gli attacchi alla catena di fornitura, come quello a SolarWinds, sono particolarmente insidiosi. Gli hacker hanno sfruttato il processo di aggiornamento del software Orion. Invece di cercare vulnerabilità in reti ben protette, hanno mirato alla fonte, compromettendo il software alla sua origine. Una volta che la backdoor è stata inserita e il software è stato distribuito come un normale aggiornamento, SUNBURST ha iniziato a comunicare con server di comando e controllo esterni, dando così agli hacker l’accesso alle reti delle vittime.

Implicazioni e Portata dell’Incidente. Le ripercussioni dell’attacco SolarWinds sono state enormi. Oltre 18.000 organizzazioni hanno ricevuto l’aggiornamento compromesso, tra cui agenzie governative, grandi aziende e organizzazioni internazionali. Questo attacco ha sollevato domande serie sulla sicurezza della catena di fornitura del software e sull’affidabilità degli aggiornamenti software evidenziando la necessità di approcci multi-livello alla sicurezza. L’attacco a SolarWinds del 2020 rimarrà nella storia come uno degli incidenti di sicurezza più significativi e rivelatori.

L’Architettura del Software Moderno: Una Danza Intricata di Interdipendenze

Nell’odierna era digitale, l’architettura del software ha subito una metamorfosi radicale. Da semplici programmi monolitici, siamo passati a complesse reti di componenti interconnessi. Questa architettura intricata e interdipendente del software contemporaneo presenta sfide e opportunità uniche. Esploriamo più a fondo.

Da Monoliti a Microservizi: Un Cambiamento Rivoluzionario
Nel passato, era comune per le applicazioni essere costruite come entità monolitiche, in cui ogni funzionalità era strettamente intrecciata con le altre. Tuttavia, con l’avvento del cloud computing e della scalabilità, l’industria si è mossa verso modelli basati su microservizi. Questi modelli suddividono le applicazioni in piccoli servizi autonomi che interagiscono tra loro.

L’Interdipendenza: Una Spada a Doppio Taglio
L’interdipendenza, sebbene offra flessibilità e modularità, porta con sé sfide tecniche. Una modifica in un singolo componente può avere effetti a cascata su altri, rendendo il debugging e la manutenzione complessi. Inoltre, la gestione delle dipendenze tra vari moduli e servizi richiede una pianificazione accurata.

Sicurezza nell’Architettura Moderna
Con l’incremento dell’interdipendenza, la sicurezza diventa fondamentale. Una vulnerabilità in un singolo componente può potenzialmente compromettere l’intero sistema. Quindi, è essenziale adottare pratiche come l’integrazione continua (CI) e la consegna continua (CD) per assicurare che ogni componente sia testato e verificato in modo sicuro.

Gestione e Monitoraggio
L’orchestrazione di servizi interdipendenti richiede strumenti avanzati di gestione e monitoraggio. Soluzioni come Kubernetes sono emerse come leader nel gestire e orchestrare container e microservizi in ambienti cloud, garantendo che ogni servizio comunichi efficacemente con gli altri.

Analisi delle Tecniche e Tipologie Comuni di Attacchi alla Catena di Fornitura del Software

Third-party Software Providers: La Porta D’ingresso
Una delle vulnerabilità più evidenti riguarda i fornitori di software di terze parti. Quando un aggressore compromette una soluzione software utilizzata da molte organizzazioni, può potenzialmente avere accesso a una vasta rete di clienti. Questo approccio “colpisci uno, colpisci tutti” può avere effetti devastanti su scala globale.

Website Builders: Il Rischio Nascosto
I costruttori di siti web, in particolare i template e i plugin, rappresentano un altro vettore di attacco. La compromissione di un singolo plugin popolare può portare a brecce di sicurezza in migliaia di siti web, esponendoli a malware, phishing e altre minacce.

Third-party Data Stores: L’Anello Debole
Molte aziende, per praticità o necessità, si affidano a terze parti per l’elaborazione e l’archiviazione dei dati. Se questi depositi vengono compromessi, le informazioni sensibili possono cadere nelle mani sbagliate, portando a perdite di dati, furti di identità e potenziali violazioni normative.

Watering Hole Attacks: Precisione e Specificità
Gli attacchi di tipo “watering hole” sono particolarmente insidiosi. Gli aggressori compromettono siti web specifici, sapendo che saranno visitati da determinati gruppi di utenti. Una volta che il sito è compromesso, ogni visitatore può potenzialmente essere esposto a malware o exploit, rendendo questi attacchi altamente mirati e efficaci.

SecDevOps e il Ciclo di Vita del Software

Il ciclo di vita del software ha subito notevoli evoluzioni, specialmente con l’avvento della filosofia DevOps. Questa metodologia, che unisce sviluppo (Dev) e operazioni (Ops), ha introdotto il concetto di Continuous Integration e Continuous Deployment (CI/CD).

Definizione di SecDevOps
SecDevOps, a volte chiamato DevSecOps, è l’integrazione delle pratiche di sicurezza all’interno del modello DevOps. L’obiettivo è infondere la sicurezza in ogni fase del ciclo di vita dello sviluppo del software, garantendo che la sicurezza sia considerata una priorità fin dall’inizio e non solo un controllo post-produzione.

Ciclo di Vita con SecDevOps:

  • Pianificazione: Identificazione dei requisiti di sicurezza e delle potenziali minacce.
    In questa fase preliminare, si effettua un’analisi delle minacce (Threat Modeling) e si identificano i requisiti di sicurezza specifici per il progetto. Questo serve a garantire che eventuali vulnerabilità siano anticipate e mitigare i rischi prima che si manifestino.
  • Codifica: Inclusione di controlli di sicurezza nel codice sorgente e utilizzo di strumenti come l’analisi statica del codice per rilevare vulnerabilità.
    Qui, gli sviluppatori integrano controlli di sicurezza specifici nel codice. Utilizzando strumenti di analisi statica del codice (SAST), è possibile identificare e correggere vulnerabilità all’interno del codice sorgente prima che raggiungano la fase di produzione.
  • Build: Scansione delle dipendenze per vulnerabilità note e verifica dell’integrità del codice compilato.
    Durante la compilazione, si utilizzano strumenti come Software Composition Analysis (SCA) per esaminare le dipendenze del software e identificare eventuali componenti vulnerabili. Inoltre, si verifica l’integrità del codice compilato per assicurarsi che non sia stato alterato o compromesso.
  • Test: Esecuzione di test di sicurezza, come penetration testing e test di sicurezza dinamica delle applicazioni.
    Questa fase implementa test automatizzati come Dynamic Application Security Testing (DAST) e penetration testing. Ciò garantisce che le applicazioni siano robuste e resilienti contro attacchi esterni.
  • Deployment: Uso di ambienti isolati e configurazioni sicure per la distribuzione.
    La fase di deployment utilizza infrastrutture come il codice (IaC) per garantire che le configurazioni siano consistenti e sicure. Strumenti come container e orchestration platforms, come Kubernetes, sono configurati con politiche di sicurezza rigorose.
  • Operazione e Feedback: Monitoraggio continuo delle applicazioni in esecuzione per identificare e rispondere rapidamente alle minacce e raccolta di feedback sulla sicurezza e iterazione per migliorare la postura di sicurezza in ogni rilascio.
    Monitoraggio in tempo reale con Security Information and Event Management (SIEM) e strumenti di risposta alle minacce assicura che eventuali anomalie vengano rilevate e gestite tempestivamente.

L’Imperativo del SecDevOps

L’approccio SecDevOps non si limita a integrare la sicurezza nel processo di sviluppo; richiede una reingegnerizzazione completa del ciclo di vita del software. La chiave è una collaborazione stretta tra sviluppatori, operatori e professionisti della sicurezza, garantendo che la sicurezza sia considerata in ogni decisione.

La metodologia SecDevOps rappresenta una risposta proattiva alle sfide di sicurezza nel panorama attuale di sviluppo software. Attraverso l’integrazione sistematica di pratiche di sicurezza avanzate, le organizzazioni possono garantire non solo la funzionalità delle loro applicazioni, ma anche la loro robustezza di fronte alle minacce in continua evoluzione.

A cura della Redazione

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